Come insegnare al gatto a non salire sul tavolo: il metodo più usato nei gattili

Se ti stai chiedendo come insegnare al gatto a non salire sul tavolo, sappi che non sei solo: è una di quelle “battaglie domestiche” che sembrano impossibili finché non capisci cosa sta cercando davvero il gatto, e gli dai un modo migliore per ottenerlo. Nei gattili, dove convivono tanti felini e lo stress è un nemico quotidiano, si usa quasi sempre un approccio semplice e sorprendentemente efficace: alternative attraenti + rinforzo positivo + un tavolo che smette di essere interessante.

Perché proprio il tavolo? (Spoiler: non è dispetto)

Il tavolo è alto, centrale, spesso profuma di cibo ed è un punto perfetto per controllare il “territorio”. Per un gatto è una piccola torre di osservazione.

Di solito dietro c’è uno (o più) di questi motivi:

  • Ricerca di altezza e sicurezza, perché dall’alto si vede tutto.
  • Curiosità e desiderio di partecipare alla vita di casa.
  • Cibo (briciole, odori, piatti lasciati un attimo).
  • Noia o poca stimolazione ambientale.

Nei gattili l’obiettivo non è “vietare e basta”, ma reindirizzare: se togli un comportamento senza offrirne uno alternativo, il gatto si inventa una nuova strada, spesso peggiore.

Il metodo più usato nei gattili: dai un “sì” migliore del tuo “no”

Il cuore del metodo è questo: costruisci un posto dove può salire, e fallo diventare più vantaggioso del tavolo. Qui entra in gioco il rinforzo positivo, un concetto base del condizionamento operante: premi ciò che vuoi vedere ripetuto.

1) Crea alternative davvero irresistibili

Non basta comprare un tiragraffi e metterlo in un angolo triste. L’alternativa deve vincere la gara.

Punta su:

  • Tiragraffi verticali alti e stabili, vicino alle zone “vive” della casa.
  • Mensole o percorsi a parete con cuscini antiscivolo.
  • Palestrine vicino a una finestra, con vista e luce.
  • Una cuccia in alto (anche sopra un mobile) dove nessuno lo disturba.

Regola d’oro: posiziona queste alternative vicino al tavolo o lungo la “rotta” che il gatto usa per arrivarci. Se il tavolo è in cucina, l’alternativa deve essere lì, non in camera.

2) Premia il comportamento giusto, subito

Quando il gatto usa l’alternativa:

  • dai uno snack piccolo,
  • fai una carezza breve se la gradisce,
  • usa una voce morbida e coerente (“bravo”, “bene”).

Tempismo: entro pochi secondi. Così capisce cosa gli ha fatto guadagnare la ricompensa.

E se sale sul tavolo? Qui viene la parte difficile ma decisiva.

Cosa fare quando sale sul tavolo: meno scena possibile

Nei gattili si evita di creare drammi, perché anche una sgridata può diventare una forma di attenzione.

Strategia pratica:

  • ignora (niente urla, niente inseguimenti),
  • se puoi, guidalo con calma verso la sua alternativa e premialo lì,
  • usa un comando breve e neutro (un “no” secco o un “pssst”) solo se lo cogli sul fatto, senza escalation.

La coerenza vince sulla forza. Se una volta lo coccoli mentre è sul tavolo, hai appena pagato il “biglietto” per farlo tornare.

Rendi il tavolo poco interessante (senza punizioni)

Qui non stai “punendo” il gatto, stai togliendo al tavolo il suo fascino.

Prova una o più di queste mosse:

  • Pulizia profonda: via briciole, odori e residui di cibo, perché l’olfatto guida più di quanto pensiamo.
  • Gestione accessi: sposta le sedie o allontanale quando non servono.
  • Coperture sgradite (temporanee): fogli di alluminio, carta da forno, teglie leggere che fanno rumore. L’obiettivo è che la superficie non “dia soddisfazione”.

Evita invece metodi che spaventano: acqua, spray, urla. Possono aumentare ansia e diffidenza senza insegnare una vera alternativa.

La leva che molti sottovalutano: pasti e routine

Un gatto affamato diventa un esploratore professionista del tavolo.

Controlla:

  • orari dei pasti più regolari,
  • quantità adeguate (con consiglio del veterinario se hai dubbi),
  • giochi brevi prima di mangiare per imitare la “caccia”.

Quanto tempo ci vuole? (E cosa aspettarti)

Di solito servono settimane, non giorni. All’inizio potrebbe persino aumentare i tentativi, è normale, sta “testando” se il vecchio trucco funziona ancora.

Se dopo un periodo coerente continua in modo ossessivo, o se noti fame eccessiva o comportamenti strani, una visita dal veterinario può escludere problemi o carenze. Ma nella maggior parte dei casi, quando l’alternativa è davvero buona e il tavolo non paga più, il gatto fa la scelta più semplice: salire dove conviene.

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